La chiusa dell'Incoronata, presso Brera
Il sistema dei navigli ha un'origine antichissima e tutt'ora è uno degli aspetti più caratteristici e affascinanti di Milano. Il sistema dei fossati serviva a scopo di difesa, ma anche a fornire l'acqua necessaria per la vita della città e per le attività artigianali. I Navigli erano però anche usati per il trasporto delle derrate e delle merci. Verso la metà del Quattrocento, venne messo in opera un sistema di conche che permetteva le comunicazioni fra bacini di diverso livello. Contrariamente all'opinione comune quindi Leonardo non e' "l'autore" dei Navigli, bensi' uno dei numerosi ingegneri che li hanno studiati, progettandone ampliamenti. Tra il 1506 e il 1513 Leonardo da Vinci infatti studiò la conca del naviglio di S. Marco. Il suo progetto consisteva nell'allacciare il Naviglio Martesana alla cerchia interna dei Navigli attraverso due chiuse, a S.Marco e all'Incoronata; in questo modo si sarebbe potuta attraversare la città via acqua, e in prospettiva collegare l'Adda al Ticino. Da notare un'idea originale di Leonardo: il portello inferiore, manovrabile dall'alzaia, per diminuire o aumentare la portata dell'acqua. Dell'antico sistema dei Navigli ne restano oggi visibili solo tre: il Naviglio Grande e quello Pavese, collegati dalla Darsena, e il Naviglio Martesana nel nord-est della città. Tutti gli altri Navigli vennero infatti progressivamente coperti a partire dall'Ottocento fino al colpo di grazia negli anni Trenta con la copertura totale della cerchia interna. Negli ultimi venti anni i Navigli Grande e Pavese sono diventati il cuore del divertimento notturno milanese, mentre il Naviglio Martesana è stato valorizzato da una pista ciclabile che lo segue dal centro di Milano fino all'Adda. E' stata avviata una prima linea di navigazione turistica e sono riapparsi progetti di riaperture, seppure parziali, della rete originaria, che fanno sperare nella riscoperta di un patrimonio unico della città di Milano.
Lo sapevi che?
I Navigli erano un simbolo di romanticismo che i futuristi odiavano. Ancora oggi in Corso Venezia al n.23 si può leggere una targa che dice: "Questa e' la casa dove nel 1905 Filippo Tommaso Marinetti fondò la rivista Poesia.
Da qui il movimento futurista lanciò la sua sfida al chiaro di luna specchiato nel Naviglio".